(Firenze, 1815 – Milano, giugno 1891) Soprano, a Vienna ebbe il privilegio di vestire i panni di Fenena in Nabucco sotto la direzione dello stesso Verdi (4 aprile 1843). Oltre ad annoverare nel proprio repertorio opere di Donizetti e Bellini, si specializzò in quattro ruoli verdiani: Giselda ne I lombardi alla prima Crociata, Lucrezia ne I due Foscari, Giovanna d’Arco e Lady Macbeth. Nella deludente prima veneziana di La traviata la Salvini Donatelli, interprete di Violetta, fu tra i pochi cantanti del cast a ricevere i complimenti di un Verdi inizialmente scettico circa il coinvolgimento della cantante fiorentina nella messa in scena dell’opera. In tal senso, la breve citazione nel duetto del III atto di Traviata («Ah! gran Dio!…morir sì giovine, io che penato ho tanto!… morir sì presso a tergere il mio sì lungo pianto») che Verdi dedicò alla Salvini Donatelli il 9 marzo 1853, tre giorni dopo il tormentato debutto, venne interpretata come gesto riparatorio del Maestro nei confronti del soprano toscano.