Otello (1887)

Prima rappresentazione: Milano. Teatro alla Scala, 5 febbraio 1887

Librettista: Arrigo Boito

Personaggi e interpreti
Otello: (tenore) Francesco Tamagno; Desdemona: (soprano) Romilda Pantaleoni; Iago: (baritono) Victor Maurel; Emilia: (mezzosoprano) Ginevra Petrovich; Cassio: (tenore) Giovanni Paroli; Roderigo: (tenore) Vincenzo Fornari; Lodovico: (basso) Francesco Navarrini; Montano: (baritono) Napoleone Limonta; un Araldo: (basso) Angelo Lagomarsino

Direttore d’orchestra: Franco Faccio

La vicenda si svolge a Cipro, dominio veneziano del XVI secolo

Il contesto storico-politico

Introduzione all’ascolto

“Fuoco di gioia”, Orchestra e Coro del Teatro di San Carlo. Giardini del Quirinale, Concerto per i 50 anni della Repubblica

“Danze”, Orchestra e Coro del Teatro alla Scala. Concerto di Natale 2010

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ATTO I
È sera, gli ufficiali, i soldati e il popolo di Cipro assistono all’attracco della nave di Otello, generale dell’Armata veneta. La manovra è resa difficile da una violenta tempesta che si abbatte sull’isola. Appena messo piede a terra, il Moro proclama la sua vittoria contro i Turchi.
L’alfiere Jago, che odia profondamente il suo signore per avergli preferito Cassio nella promozione a capitano, chiama in disparte Roderigo,  gentiluomo veneziano segretamente innamorato della moglie di Otello, Desdemona. Jago gli confida il proprio odio per Cassio e lo spinge ad ubriacarsi. Roderigo provoca Cassio e ne nasce un duello: l’ex governatore Montano, accorso per fermarli, cade ferito. Il clamore fa accorrere Otello che, informato da Jago sull’accaduto, punisce Cassio degradandolo.
Sopraggiunge Desdemona che, rimasta sola con lo sposo, rievoca i giorni in cui a Venezia nacque il loro amore.

ATTO II
Jago continua a tramare contro l’odiato Moro e suggerisce a Cassio di rivolgersi a Desdemona, perché interceda per lui. Così facendo, insinua a poco a poco in Otello il dubbio che fra il bell’ufficiale e la sua sposa sia nato un amore. Così, quando Desdemona si rivolge al marito per perorare la causa di Cassio, la gelosia si impossessa di Otello. Inoltre, Jago raccoglie, sottraendolo alla moglie Emilia, ancella di Desdemona, un fazzoletto donato alla donna da Otello come pegno d’amore. Quindi narra ad Otello di aver udito Cassio rivolgere in sogno parole d’amore a Desdemona e afferma di aver visto il fazzoletto di lei nelle mani dell’affascinante ufficiale. Al colmo dell’ira e della gelosia, il Moro giura di vendicarsi.

ATTO III
Mentre un araldo annuncia l’arrivo imminente della nave che porta a Cipro gli ambasciatori veneti, Desdemona torna a perorare la causa di Cassio. Otello, cambiando argomento, le chiede di mostrargli il fazzoletto. La donna, naturalmente non lo trova e Otello, incurante delle lacrime della sposa, la insulta sanguinosamente.
Nel frattempo Jago, per fornire ad Otello una prova, all’apparenza inconfutabile, del tradimento di Desdemona ha organizzato un colloquio con Cassio. Il Moro, non visto, assiste all’incontro dei due ufficiali. Jago riesce a condurre il discorso sull’amante dell’ufficiale, Bianca. Otello crede di sentire il nome di Desdemona, vede Cassio sorridere compiaciuto e intravede nelle sue mani il fazzoletto della sposa, che Jago ha provveduto a far giungere nella dimora del giovane, ignaro di tutto.
Otello, travolto dall’ira e dalla gelosia, è ormai certo del tradimento della moglie e decide di ucciderla.
L’ambasciatore veneto Lodovico porta un messaggio del doge: Otello è richiamato a Venezia, Cassio sarà il suo successore a Cipro. La sala si riempie di dignitari, gentiluomini e dame. Desdemona, in preda a un profondo turbamento, presenzia alla cerimonia accompagnata da Emilia. Il Moro, che legge nel dolore della sposa la conferma dell’adulterio, perso ogni controllo, la aggredisce violentemente. Poi ordina a tutti i presenti, stupefatti e inorriditi, di andarsene, maledice Desdemona e, in preda ad una terribile crisi convulsiva, cade a terra tramortito.

ATTO IV
Nelle sue stanze, Desdemona riflette tristemente sull’incomprensibile comportamento del marito. Otello entra segretamente nella camera della donna e, dopo aver invitato la moglie a chiedere perdono per i suoi peccati, la soffoca con un cuscino.
Giunge Emilia in tempo per raccogliere le ultime parole della sua padrona, che si dichiara innocente. Alle grida dell’ancella accorrono tutti gli ospiti del castello. Emilia, nonostante le minacce del marito, rivela a tutti le macchinazioni di Jago, che fugge inseguito dai soldati. Per Otello è ormai tutto chiaro e, disperato, bacia un’ultima volta Desdemona e si uccide trafiggendosi con un pugnale.