La casa editrice Ricordi venne fondata nel 1808 da Giovanni Ricordi in società con Felice Festa. In seguito Giovanni Ricordi riuscì ad ampliare l'attività editoriale acquisendo numerosi archivi teatrali, tra i quali quello della Scala, che gli permise di stampare nel 1825 il primo catalogo delle opere pubblicate. Sotto la direzione del figlio Tito, la casa editrice divenne sempre più importante nel panorama dell'editoria musicale italiana. L'Editore iniziò nel 1874 la nuova attività di produzione di manifesti per spettacoli lirici e nel 1883 entrò in funzione il Nuovo Opificio Ricordi che, con oltre 200 operai, poteva garantire la stampa di quasi 5 milioni di fogli all'anno, tra carta comune e da musica. Nel 1888, Giulio Ricordi, rappresentante della terza generazione, assunse la gestione della nuova società in accomandita "G. Ricordi e C.". Nel 1910, venne aperto un nuovo stabilimento capace di produrre circa 25 milioni annui di fogli di carta da musica. A partire dal 1919, i Ricordi lasciarono la guida della casa editrice, la cui direzione passò allora definitivamente nelle mani di esponenti estranei alla famiglia. A guidarla furono, fino allo scoppio della seconda guerra mondiale, Renzo Valcarenghi e Carlo Clausetti, i quali modificarono gli indirizzi editoriali della Casa editrice rivolgendosi ad un pubblico sempre più vasto con edizioni didattiche sulla musica e revisioni di autori classici. Nel 1994 Ricordi viene acquisito dal Gruppo tedesco Bertelsmann.
Ricordi, più di ogni altro editore musicale, ha realizzato il connubio tra arte, industria e mercato, ponendo le basi di un'industria della musica e promuovendo il melodramma italiano nel mondo. Le lettere descritte in questa sezione sono conservate presso l’Archivio storico di Casa Ricordi, attualmente ubicato nella sede della Biblioteca Braidense di Milano.