Prima rappresentazione: Venezia. Teatro La Fenice, 11 marzo 1851
Librettista: Francesco Maria Piave
Personaggi e interpreti
Il duca di Mantova: (tenore) Raffaele Mirate; Rigoletto, suo buffone di Corte: (baritono) Felice Varesi; Gilda, figlia di Rigoletto: (soprano) Teresina Brambilla; Sparafucile, sicario: (basso) Paolo Damini; Maddalena, sorella di Sparafucile: (contralto) Annetta Casaloni; Giovanna, custode di Gilda: (mezzosoprano) Laura Saini; il conte di Monterone: (baritono) Feliciano Ponz; Marullo, cavaliere: (baritono) Francesco De Kunnerth; Matteo Borsa, cortigiano: (tenore) Angelo Zuliani; il conte di Ceprano: (basso) Andrea Bellini; la contessa di Ceprano: (mezzosoprano) Luigia Morselli; un usciere di corte: (basso) Giovanni Rizzi; un paggio della duchessa: (soprano) Annetta Modes Lovati; cavalieri, dame, paggi, alabardieri (coro)
La vicenda è ambientata nella città di Mantova e suoi dintorni. Epoca: XVI secolo
L’opera circolò nei teatri italiani, per ragioni di censura, anche con il titolo di “Viscardello”, “Lionello”, “Clara di Perth”
--
ATTO I
A una festa da ballo nel suo palazzo, il Duca di Mantova, giovane libertino, confessa al cortigiano Matteo Borsa di essersi invaghito di una fanciulla che incontra la domenica in chiesa; giunge un altro cortigiano che reca la notizia che il gobbo buffone di corte, Rigoletto, ha un’amante in città. La festa continua, ma viene interrotta dal conte di Monterone, che sopraggiunge accusando il Duca di avergli sedotta la fìglia; fatto arrestare dal Duca e deriso da Rigoletto, si allontana dopo aver maledetto entrambi: questa maledizione sconvolge Rigoletto. Mentre sta recandosi a casa, Rigoletto si imbatte nel brigante Sparafucile, che gli offre la sua opera. A casa Rigoletto incontra una donna: non è la sua amante, ma sua fìglia Gilda: egli l’ha sempre tenuta nascosta, temendo per la sua incolumità, poiché essa è l’unica gioia della sua vita. Data l’apprensione del padre nei suoi confronti, Gilda non osa confessargli di essersi innamorata di uno sconosciuto che ha visto in chiesa e che, prima che arrivasse Rigoletto, era penetrato nel giardino fingendosi uno studente povero, Gualtiero Maldé. I cortigiani, intanto, capeggiati da Manùlo, intendono organizzare una beffa ai danni di Rigoletto, rapendo colei che pensano essere la sua amante. Sarà lo stesso Rigoletto che, bendato e pensando di rapire la contessa di Ceprano per il Duca, reggerà la scala per permettere ai cortigiani di introdursi in casa sua; quando, finalmente, si renderà conto della beffa, sarà troppo tardi e si ricorderà della maledizione.
ATTO II
Nel salotto del palazzo il Duca è preoccupato per la sorte di Gilda, che ha scoperto essere stata rapita, quando giungono i cortigiani che gli narrano il rapimento dell ‘amante di Rigoletto; egli capisce che si tratta di Gilda e si precipita nella stanza dove essa è rinchiusa. Nel palazzo giunge intanto anche Rigoletto, che cerca di scoprire dove sia la figlia interrogando gli autori della beffa, ma questi negano di averla rapita; sarà l’arrivo del paggio della Duchessa che cerca il Duca per ordine della padrona a fargli capire dove e con chi si trovi sua figlia. Disperato, insulta e prega i cortigiani di rivelargli il nascondiglio della figlia, quando questa, sconvolta, esce dalla stanza dove era trattenuta e, buttandosi nelle braccia del padre, racconta come sia stata ingannata e disonorata. Inutilmente Gilda, nonostante sia ancora innamorata del Duca, tenta di calmare Rigoletto che, promettendo vendetta, decide di rivolgersi a Sparafucile.
ATTO III
Sparafucile, con la complicità della sorella Maddalena e dietro compenso di 20 scudi, accetta di uccidere il Duca e consegnare il cadavere a Rigoletto; Gilda, intanto, dovrà partire per Verona dove il padre la raggiungerà il giorno successivo. Prima di allontanarsi, però, Rigoletto le fa vedere quale sia effettivamente il comportamento del Duca, che in quel momento sta corteggiando Maddalena. Quest’ultima, che ha tentato di ammaliare il Duca, ne è a sua volta ammaliata e supplica il fratello di rinunciare all’ incarico; dopo alcuni tentennamenti Sparafucile acconsente e concorda con la sorella di consegnare a Rigoletto il cadavere del primo viandante che capiterà all’osteria. Gilda, che ha sentito il piano, decide di sacrificarsi per amore e, vestita da uomo, entra nella taverna. Quando Rigoletto, venuto alla taverna per ritirare il suo macabro fardello, sta per gettare il cadavere, sente cantare il Duca e così scopre che vittima della sua vendetta è stata proprio la figlia.