(Verona, 8 marzo 1840 – Monza, 21 luglio 1891) Direttore d’orchestra e compositore, al termine degli studi al Conservatorio di Milano, seguendo le orme del suo condiscepolo Arrigo Boito, si trasferì a Parigi, dove conobbe Rossini, Berlioz, Gounod e Verdi. Tornato in Italia, intraprese la carriera operistica con libretti di impronta scapigliata, senza peraltro riscuotere grandi consensi di critica e pubblico. Al contrario, ebbe invece una fulminante carriera come direttore d’orchestra, salendo sul podio del Teatro alla Scala a partire dal 1868, dove propose un vasto repertorio che includeva opere di Wagner, Weber, Bizet e, soprattutto, Verdi. Diresse la prima italiana di Aida (8 febbraio 1872), la nuova versione di Macbeth (28 gennaio 1874) e Simon Boccanegra (24 marzo 1881), la versione in quattro atti di Don Carlo (10 gennaio 1884) e la prima di Otello (5 febbraio 1887). Verdi lasciò a Faccio l’onore di condurre l’orchestra del Teatro alla Scala nella sua Messa da Requiem (26 e 27 maggio 1874), dopo il debutto nella chiesa milanese di S. Marco sotto la direzione del Maestro (25 maggio 1874). Il 16 dicembre 1889 accettò la nomina – caldeggiata da Verdi e Boito – a direttore del Conservatorio di Parma, ma dovette rinunciare all’incarico pochi mesi più tardi a causa dell’aggravarsi dei suoi problemi neurologici, che lo costrinsero a trascorrere gli ultimi mesi di vita in uno stato di totale amnesia.