(Busseto, Parma, 19 ottobre 1770 – ivi, 6 dicembre 1853) Sacerdote, latinista, bibliotecario, nonché affermato archeologo, fu docente di Grammatica inferiore di Giuseppe Verdi presso il ginnasio di Busseto dal 1823 al 1825. Seletti, sebbene fosse un appassionato musicofilo (suonava da semplice amateur il violino e si dedicava alla composizione di brani sacri), auspicava che Verdi intraprendesse la carriera ecclesiastica, contrapponendosi in tal modo ai desiderata di Ferdinando Provesi e Antonio Barezzi, che scorgevano in nuce nel giovane delle Roncole un cristallino talento musicale. Successivamente Seletti tornò sui propri passi quando venne a mancare nel 1825 il capitano Soncini, organista dilettante presso la chiesa cui era preposto il canonico. In quella circostanza Seletti propose a Verdi di subentrare al defunto organista ed ebbe modo così di appurare come quell’allievo dodicenne avesse uno straordinario istinto musicale. È datata 9 gennaio 1832 – a testimonianza della profonda e immutata stima – la dichiarazione scritta di Seletti per far ottenere a Verdi il sussidio dal Monte di Pietà. A distanza di pochi mesi, il 22 maggio, Verdi raggiunse Milano in compagnia di suo padre Carlo e di Ferdinando Provesi per prepararsi all’esame di ammissione al conservatorio, soggiornando presso il nipote di don Pietro Seletti, tale Giuseppe, professore al ginnasio comunale di Santa Marta. Sarà lo stesso don Pietro, dopo la cocente delusione per la bocciatura di Verdi, a esultare in una lettera dell’8 agosto 1832 per l’opportunità che venne concessa al suo ex allievo di poter studiare con il maestro Vincenzo Lavigna.