(Kostelec nad Labem, Boemia, 5 giugno 1834 – Milano, 23 agosto 1902) Soprano, dopo aver cantato nella sua terra d’origine, in Russia e in Turchia, nel 1864 si stabilì in Italia, dove le sue interpretazioni verdiane (Trovatore e Un ballo in maschera) ottennero straordinari successi di critica e pubblico. Nel ruolo di Elisabetta, diretta da Angelo Mariani (con il quale ebbe una lunga relazione sentimentale), partecipò al Comunale di Bologna alla prima italiana di Don Carlo (27 ottobre 1867); in seguito cantò nella nuova versione de La forza del destino (27 febbraio 1869), occasione in cui, probabilmente, Verdi – impegnato nelle vesti di direttore d’orchestra – ascoltò per la prima volta il soprano boemo. Da quell’incontro si fa risalire l’inizio della liason tra il Maestro e la Stolz, la quale – prossima alle nozze – piantò in asso Mariani e già a partire dal 1871 cominciò a frequentare Sant’Agata. Nel 1870 interpretò Elisabetta nel Don Carlo messo in scena da Verdi al San Carlo di Napoli e due anni più tardi quest’ultimo le affidò la parte di Aida nella prima italiana dell’opera omonima (8 febbraio 1872). La Stolz partecipò poi alla prima esecuzione della Messa da Requiem (22 maggio 1874) di Verdi, composizione con cui – nel contesto di una serata di beneficienza a favore degli alluvionati del Po – terminò la sua carriera alla Scala il 30 giugno 1879. l rapporti sempre più stretti nel corso degli anni Settanta tra Verdi e la Stolz suscitarono forti pettegolezzi ripresi nel 1875 dal giornale fiorentino «Il Pungolo» che pubblicò vari articoli con dettagli intimi della vita privata dei due artisti. Ciò provocò l’addolorata reazione della moglie del compositore, Giuseppina Strapponi, finché la Stolz si allontanerà da Verdi favorendo il ristabilirsi della pace coniugale. Teresa Stolz divenne in seguito una fedele amica dei due anziani coniugi, per i quali si rivelò un importante sostegno. Dopo la morte della Strapponi a fine 1897, la cantante boema divenne inseparabile compagna di Verdi che seguì nei suoi spostamenti tra Genova, Milano e Sant’Agata. La Stolz terminò i suoi giorni a poco più di un anno di distanza dalla scomparsa del compositore.